Live At River Plate

1. Rock N Roll Train
2. Hell Ain’t A Bad Place To Be
3. Back In Black
4. Big Jack
5. Dirty Deeds Done Dirt Cheap
6. Shot Down In Flames
7. Thunderstruck
8. Black Ice
9. The Jack
10. Hells Bells
11. Shoot To Thrill
12. War Machine
13. Dog Eat Dog
14. You Shook Me All Night Long
15. T.N.T.
16. Whole Lotta Rosie
17. Let There Be Rock
18. Highway To Hell
19. For Those About To Rock

Registrato a Buenos Aires, Estadio de River Plate, dove la band suonò per tre show consecutivi il 2-4-6 Dicembre 2009, durante il Black Ice Tour.

Disponibile in:
- Versione DVD
- Versione BluRay
- Versione DVD + TShirt

Extra:
Documentario ‘The Fan, The Roadie, the Guitar tech & The Meat’

Durata
110 Minuti

Audio:
LPCM Stereo
Dolby 5.1
LPCM Dolby 5.1 (BluRay)

Lineup registrazione:

Angus Young – Chitarra
Malcolm Young – Chitarra
Phil Rudd – Batteria
Cliff Williams – Basso
Brian Johnson – Voce

di Gabriele - Staff AC/DC Italia - gabriele@acdc-italia.com

Visto che non si tratta di materiale inedito, vorremmo non descrivere singolarmente ogni brano, ma piuttosto parlare esaustivamente di questa nuova uscita attraverso due punti di vista differenti. In un modo con occhio piuttosto oggettivo; nell’altro da fan accanito della band che adotta un occhio critico e sincero per ogni osservazione. Insomma, non abbiamo voglia di scrivere il solito articoletto da “rivista”, so che molti di voi saranno curiosi di sapere la nostra opinione e si aspettano una recensione degna di finire su questo sito. In tutti e due i casi non sarà facile, ma ci proviamo. Starà a voi capire da che parte state al termine della lettura e della visione. Cominciamo.

A poco meno di un anno dalla fine del trionfale Black Ice Tour, come da programma ecco uscire il video che immortala uno dei suoi più rappresentativi concerti: Estadio de River Plate, Buenos Aires, Argentina, dove gli AC/DC suonarono per ben 3 date consecutive, precisamente il 2-4-6 Dicembre del 2009. “Live at River Plate” si presenta ai fans principalmente in due versioni: una classica in DVD e l’altra in formato BluRay per la gioia degli amanti dell’alta fedeltà audio e video. Sul mercato potrete trovare una seconda versione DVD contenente una maglietta celebrativa dell’evento. La scaletta proposta al concerto è quasi la medesima che molti di voi avranno sentito nei concerti di Milano e di Udine. Oltre ai più celebri successi della band e a ben 5 pezzi tratti dall’ultimo album, in sostituzione di Anything goes e High Voltage (rispettivamente suonate nella parte antecedente e successiva del tour per quanto riguarda le date argentine) troverete infatti in la giocosa Dog eat dog, tratta dall’album “Let there be Rock”.

Dopo aver cliccato sulla voce “Play all” del simpatico menù in stile mappa del tesoro, possiamo finalmente goderci i primi fotogrammi. 32 sono le videocamere utilizzate dal regista David Mallet (oramai uno “di famiglia” se guardiamo le sue collaborazioni con la band) e un’anteprima di quel che sarà l’enorme varietà di inquadrature viene subito mostrata sin dai primi secondi: notiamo infatti il celebre Estadio de River Plate ripreso da un elicottero, per poi passare alla frammentata (forse sarebbe stato più azzeccato filmarlo integralmente) ripresa del video introduttivo che vede il “Rock’n’Roll Train” correre a velocità folle, con Angus in versione diavol-cartoon, meschinamente sedotto da due prorompenti ragazze che vogliono invece azionarne i freni. L’inutile tentativo termina con la consueta, spettacolare esplosione che da il via al concerto. In questa parte di tour il vero Angus appare ancora entrando dal palco, a differenza della più insolita entrata dalla piattaforma in fondo all’interminabile passerella, che scandiva l’apertura delle danze per l’ultima leg nella primavera-estate 2010.

Appena le luci si accendono e danno colore all’intero schermo, la prima cosa che notiamo è la qualità e risoluzione dell’immagine, ovviando sulla scelta del televisore con la quale stiamo vedendo “Live at River Plate”. Le telecamere HD utilizzate mettono in risalto una magnifica profondità cromatica che mai si era vista in una ripresa live della band. Ovviamente la tecnologia ha fatto passi da gigante in 11 anni, ossia il lasso di tempo dall’ultimo “Stiff Upper Lip Live”, uscito appunto nel 2001 (escludendo il “limitato” Live at Circus Krone del 2003 presente nel boxset Backtracks). Inutile dirlo, il miglior modo per godersi appieno questa nuova uscita è visionarlo in versione BluRay abbinato a un televisore FullHD. Ad ogni modo, la versione DVD è realmente al di sopra delle aspettative per questo formato, essendo l’originale qualità delle riprese in sè molto elevata. Possiamo quindi dire che l’irrilevante differenza di prezzo tra i due supporti rende l’acquisto dipendente quasi esclusivamente dal tipo di home theatre che possedete in casa vostra.

La sequenziale entrata degli strumenti della prima canzone “Rock ‘n’ Roll train”, che ha scandito l’inizio di tutti i concerti del Black Ice Tour è un’ottima occasione per apprezzare il superlativo lavoro svolto per quanto riguarda la qualità e limpidezza dell’audio. Come è spesso si è verificato per gli altri tour, anche in questo possiamo notare come il sound dell’album che precede la tournee sia udibile e riconoscibile in sede live. Se su Black Ice ci siamo meravigliati dell’incisività della batteria e del basso, anche in “Live at River Plate” ci renderemo conto del loro nuovo smalto, sin dal battere del primo rullante, che scandisce l’inizio delle danze. Lo stesso Phil Rudd è finalmente ben visibile da più angolazioni, a differenza degli altri precedenti video. I tecnici audio hanno inoltre saputo dare il giusto e meritato rilievo al mastodontico e unico pubblico argentino. Come hanno raccontato Andrea e Marco dello staff in merito alla loro esperienza in territorio sud americano, sentire gli spettatori cantare non le parole, ma gli ACCORDI di un brano, ha trasmesso davvero un’emozione speciale, ricreando un’unica atmosfera di festa tipica di questa nazione, che ritroviamo giustamente e meritatamente omaggiata in questo nuova uscita. Concludendo questa prima osservazione (che ricordate ho steso usando un occhio più oggettivo e universale possibile) riteniamo “Live at River Plate” una pubblicazione a cinque stelle, che di certo non deluderà le vostre aspettative e vi farà rivivere gli stessi, emozionanti brividi che avrete sicuramente provato assistendo a uno dei loro ultimi show, in Italia o all’estero.

Cercherò ora di analizzare e descrivere questo prodotto da un punto di vista puramente soggettivo. Ho apprezzato questo nuovo video principalmente per le emozioni che ha inevitabilmente riacceso, ripercorrendo durante la visione le esperienze vissute “on the road” con i miei collaboratori. Per questo motivo “Live at River Plate” ha per il sottoscritto una marcia in più e una sorta di valore affettivo aggiunto. Sinceramente (non potrei parlare diversamente con voi lettori) mi hanno fatto storcere un pò il naso le inquadrature multiple suddividendo lo schermo, che Mallet ha adottato. A volte azzeccate e altre, sempre a mio parere, pressochè inutili. Non vorrei soffermarmi troppo sull’equalizzazione e sui vari bilanciamenti per quanto riguarda gli strumenti. Al momento di scrivere questa recensione ho avuto modo di guardare questo video in tre modi e con tre impianti differenti e ogni volta le tracce audio dei vari componenti assumevano caratteristiche diverse. A volte il basso troppo basso (scusate il gioco di parole!), la chitarra di Malcolm anch’essa a ridotto volume, la batteria troppo presente. Non ho invece particolarmente apprezzato il lavoro per quanto riguarda i cori. Per chi ha seguito la band in qualche data del tour risulta palese notare come appunto alcune parti dei cori di Malcolm e Cliff possano essere state ritoccate con i cosiddetti “overdubs” (probabilmente con le tracce originali da studio su Rock ‘n’Roll train e Thunderstruck in particolare, mentre in altre i cori sembravano quasi inesistenti), mentre azzarderei l’ipotesi di un intervento di correzione dell’intonazione su varie linee vocali di Brian. Probabilmente non avremo mai la certezza o la conferma diretta ma Marco e Andrea non ricordano una “perfezione” simile a nessuno dei tre concerti; ma attenzione, stiamo parlando di dettagli e non dell’intera performance che si è sempre rivelata superlativa. Il perchè di questa scelta rimane un mistero, come rimangono ignoti i motivi di alcune inquadrature che non corrispondono realmente a quello che il nostro occhio vede nello schermo, seppur si tratti di piccole frazioni di secondo. Avrei forse preferito un prodotto meno “perfetto”, con quegli errori e piccole sbavature che incuriosiscono durante la visione, che qui invece sono state a mio dipiacere omesse, come nella stragrande maggioranza delle uscite video di altre bands pubblicate da qualche anno a questa parte. Dal lato visivo invece, capiamo anche che gestire i montaggi di 32 videocamere possa essere stato un lavoro mastodontico.

Abbiamo avuto anche l’onore di apparire con la nostra bandiera più volte all’interno del video. Rappresentare il nostro paese e simbolicamente far sentire i fans e i nostri utenti parte dell’evento era la nostra “missione”. Ci tenevamo veramente molto a far sentire il nostro calore alla band, in un paese così distante dall’Italia, ma molto simile come cultura.

Concludendo, l’emozione di rivivere con la mente anche uno solo dei concerti a quali si è assistito durante il tour è senza ombra di dubbio la cosa che ci potrà spingere ad acquistare questa uscita. Mi riferisco a coloro che con noi hanno urlato, ballato e a volte pianto ascoltando dal vivo questa unica band. A tutti gli altri che purtroppo non hanno potuto, “Live at River Plate” non sarà ovviamente in grado di sostituire l’emozione di aver partecipato ad un loro show, ma è pienamente in grado di trasmetterne la medesima energia, incongruenze tecniche a parte. Oggi la tecnologia video e audio gioca indubbiamente a nostro favore. Ora non abbiamo solo che alzare il volume al massimo e alzare le corna al cielo.