Highway to hell – La biografia di Bon Scott, leggenda degli AC/DC

Suddivisione capitoli:

INTRODUZIONE
ADELAIDE, 1974
SCOZIA
FREMANTLE
THE VALENTINES
MELBOURNE
FRATERNITY
UP IN THE HILLS TOO LONG
I FRATELLI YOUNG
LANSDOWNE ROAD
SYDNEY
ENGLAND
QUEGLI STR**ZETTI CE L’HANNO FATTA
AMERICA
HIGHWAY TO HELL
FEBBRAIO, 1980
TOUCH TOO MUCH
EPILOGO: BACK IN BLACK
RINGRAZIAMENTI
NOTE BIOGRAFICHE
DISCOGRAFIA
NOTE SULL’AUTORE

Autore/i: Clinton Walker
Traduzione italiana di "Highway to hell – The life and times of Bon Scott" a cura di Ruggero “Roger” Brunello
Editore: Boogaloo Publishing
Pagine: 456
Anno prima edizione originale: 1994
ISBN: 9788897257622

di Diego "GibsonSG"

Nel 1994 uscì questa biografia, probabilmente una tra le più conosciute ed accreditate sull’universo degli AC/DC, in questa sede incentrata sulla vita del grandissimo Bon Scott. Clinton Walker, l’autore, ad inizio libro si definisce un “Sidney Writer”, nato e cresciuto nell’australia degli anni 60 e 70, è stato a stretto contatto con Bon Scott fin dagli esordi discografici con i Valentines, passando dagli AC/DC fino al tragico epitaffio, citando nel libro anche vari articoli scritti di suo pugno all’epoca, per la rivista australiana RAM. Walker descrive dettagliatamente la vita di Scott, dai natali in scozia, alla sua adolescenza a Fremantle, dove con il padre mosse i primi passi da musicista nelle “Pipe Bands” locali, suonando la cornamusa e la batteria.

Una delle fortune di Walker è quella di possedere testimonianze di grande importanza, come quella dell’ex moglie di Bon, Irene Thornton, che ha messo a disposizione alcune lettere inviategli da quest’ultimo, dove spesso mette a nudo le proprie emozioni e perplessità, una testimonianza importante che ci mette a contatto con quella che era la personalità del Bon Scott uomo, con i suoi pensieri e perchè no, le sue debolezze. Il libro scorre veloce e piacevole, anche perchè tramite vecchie interviste dell’epoca dei Valentines e dei Fraternity, possiamo scoprire cose di Bon Scott che non sapevamo, come per esempio la sua grande passione per il nuoto, e scoprire che “Tres Hombres” degli ZZ Top è il suo disco preferito, “Carry me Home” la canzone degli AC/DC che ama di più, o che il suo cibo preferito è il gelato. Insomma cose umane e semplici, lontane dalla vita di rockstar con cui inevitabilmente leghiamo Bon Scott al nostro immaginario, che ci fanno apprezzare di più la persona che si celava dietro il frontman macho e sgarbato degli AC/DC.

Il libro è anche una chiave di lettura per capire bene cosa significhi veramente essere in una rock band, in un paese come l’australia degli anni 70, un po’ indietro rispetto al resto del mondo e dove 16 ore di macchina tra un concerto e l’altro erano spesso la normalità. Questo libro è davvero la rivelazione al mondo di quella “Highway to hell” di cui si canta da oltre 30 anni.