Verso la terra promessa

di Gabriele Staff AC/DC Italia

L'idea di creare un articolo riguardante la migrazione in Australia della famiglia Young nasce dopo aver letto una curiosa notizia, emersa in occasione del 65° compleanno di Angus, il più piccolo dei fratelli: un suo ex compagno di scuola ha infatti reso nota una fotografia del registro di classe in suo possesso, in cui è riportato il nome del chitarrista durante la frequentazione alla Milncroft Primary School. Nel registro viene riportato anche l'indirizzo al quale abitava, precisamente al numero 6 Skerryvore Road di Cranhill, distretto a nord-est di Glasgow, Scozia. Dougie McEwan lo aveva recuperato in un open day presso la scuola, che frequentò anche Malcolm prima di emigrare con il resto della famiglia e parenti (15 in totale) in Australia, nel Maggio del 1963. L'istituto venne poi demolito nel 2010.

Foto di Dougie McEwan / Getty

Cranhill, non proprio un paradiso

Cranhill è una zona sviluppata all'inizio degli anni 50 grazie al finanziamento pubblico, all'epoca composta per la maggior parte da caseggiati popolari, costruiti per alleviare la carenza di alloggi nel dopoguerra. Se nel 2015 Cranhill aveva un tasso di povertà infantile del 44%, un tasso di abuso di alcol che era del 120% superiore alla media nazionale ed importanti percentuali di disoccupazione e criminalità, possiamo immaginare quanto dura possa essere stata la vita a quel tempo. Angus e Malcolm, pur essendo rimasti lontani da Cranhill per gran parte della loro vita, non hanno mai dimenticato le loro radici, ammettendo più volte che la loro determinazione ed ostinazione è sempre stata legata al loro essere scozzesi ed essere cresciuti in un distretto difficile. Come molti sapranno infatti, la band ha sempre celebrato la propria terra natale ed il ritorno a Glasgow suonando il brano “Fling Thing” durante lo show, una reinterpretazione della ballata tradizionale “The Bonnie Banks O’ Loch Lomond”, originariamente pubblicato come B-side del singolo “Jailbreak” nel 1976.

Ci sono diverse interviste in rete nelle quali, in occasione dei loro show in Scozia, viene chiesto ai due fratelli delle loro origini. Angus spiega che ad ogni pensiero sulla città rivede se stesso di corsa mentre torna a casa da scuola e come, una volta in camera sua, dalla finestra si notava praticamente solo una grande torre dell'acqua (ancora oggi esistente - foto in questa pagina). Nel 2009, in occasione del concerto ad Hampden Park, il chitarrista raccontava al Daily Record di voler portare sua moglie Ellen a vedere la zona. Scherzava di volerla rinominare “Angusland” e dipingere un fulmine proprio sull'edificio sopra menzionato: “sarebbe come la scritta di Hollywood”, ha anche aggiunto. Oltretutto, ogni volta che Angus e Malcolm si sono trovati in zona per un concerto, hanno sempre riservato qualche ora per andare a trovare i parenti ancora residenti nel quartiere. Anche se in passato è stata avanzata la proposta al consiglio comunale di Cranhill di onorare in qualche modo i due chitarristi, la pratica non ha mai avuto sviluppi concreti.

Il nuovo inizio, dall'altra parte del mondo

I genitori William (classe 1911) e Margareth (1913) facevano davvero fatica a tirare avanti. William iniziò a lavorare a 14 anni, praticando svariati mestieri (giardiniere, operaio, postino e anche il meccanico di aerei per la Royal Air Force durante la seconda guerra mondiale.) prima di rimanere senza impiego per diverso tempo, come raccontò poi Malcolm un'intervista, fino alla scelta di partire. Margareth invece aveva il compito di gestire la casa e di accudire George, Malcolm e Angus, ancora sotto il loro stesso tetto.

Ci fu l'ennesimo e durissimo inverno nel 1963, soprannominato “The Big Freeze” per essere stato uno dei più rigidi della storia scozzese. Si raggiunsero anche i 22 gradi sotto lo zero, con neve che durò per mesi – Angus ricorda le temperature rigide dell'epoca durante la promozione dell'album “Black Ice”: “Parlando del titolo, mi vengono in mente gli annunci radiofonici che mettevano in guardia sul ghiaccio, a volte poteva essere davvero letale”. In preda allo sconforto, ai due genitori non passò inosservata la campagna promossa dal governo australiano che, per sole 10 sterline dell'epoca, più o meno 200 euro di oggi, si garantiva ad ogni adulto (sotto i 19 anni si viaggiava gratis) un biglietto aereo verso quella che sembrava a tutti gli effetti una vera e propria “terra promessa”, nella quale era possibile ricominciare una nuova vita e veniva garantito un futuro – e che futuro - ai propri ragazzi. Diversi documenti che testimoniano l'arrivo della famiglia Young nella terra dei canguri sono liberamente consultabili sul sito degli archivi nazionali australiani (NAA) a questo indirizzo.

Gli Young facevano quindi parte di coloro che venivano soprannominati “Ten Pound Poms” (Poms era l'abbreviazione di “pomegranate”, che nello slang australiano significava “immigrati”), ossia tutti i cittadini britannici che avevano aderito al “Assisted Passage Migration Scheme” (esteso anche ad altre nazioni in diverse forme, tra cui l'Italia), un programma varato nel 1945 dall'allora Ministro dell'Immigrazione Arthur Calwell e poi sospeso nel 1985. Tale iniziativa serviva sostanzialmente per popolare la nazione e trovare mano d'opera a fronte dell'importante crescita industriale che stava avendo il paese in quel periodo, garantendo la cittadinanza dopo un anno di permanenza del paese (fino al 1973, quando gli anni diventarono 3, poi diminuiti a 2 del 1984). Se invece non si rispettava l'obbligo di rimanere in Australia per i due anni successivi all'arrivo, bisognava risarcire al governo il costo reale del viaggio, pari a circa 6000 euro di oggi, cifra che quasi nessuno poteva permettersi. Il programma diede i suoi frutti, con circa 4 milioni di arrivi totali fino alla sua conclusione.

Una volta arrivati nell'altro emisfero, si veniva sistemati in basici ostelli in attesa di opportunità lavorative. La famiglia Young fu fatta alloggiare al Villawood Migrant Hostel vicino a Sydney (ora Villawood Immigration Detention Centre), per poi spostarsi dopo piovose settimane, come riportò poi Malcolm, al n°4 di 4 Burleigh Street nel quartiere Burwood, in una casa semi-indipendente. Fu proprio al primo ostello che George Young incontrò Harry Vanda, con il quale formò gli Easybeats nel 1964 e raggiunsero il successo. Curiosamente, tutti i 5 membri fondatori della band arrivarono dall'Europa, seppur in differenti momenti, proprio grazie al “ Assisted Passage Migration Scheme”.

Dopo aver lasciato separatamente la Ashfield Boys High School, Angus e Malcolm incontrarono diversi anni dopo un'altra persona proveniente dalla stessa patria: Bon era arrivato nel 1952 dalla piccola cittadina di Kirriemuir, dopo un viaggio di 4 settimane in nave con i suoi genitori Charles ed Isa Scott, insieme al fratello Derek...ma questa è un'altra storia.