Rivista “Sounds”, Marzo 1980: “The Show Must Go On”

Nel Luglio in cui si celebra il 40° anniversario dell'uscita di Back in Black, come sappiamo avvenuta pochi mesi dopo la scomparsa di Bon Scott, vi mostriamo un affascinante e storico cimelio recentemente entrato a far parte della nostra collezione privata: il numero di “Sounds”, rivista musicale settimanale inglese, del 29 Marzo 1980. Nel giornale viene pubblicato un articolo di 3 pagine, corredato da esclusive ed inedite fotografie, nel quale Angus e Malcolm raccontano della loro intenzione di continuare con la band e cercare un nuovo cantante. Troviamo la conferma che Bon lasciò alcuni testi inediti, insieme a diverse canzoni non incluse negli album precedenti che la band decise di non utilizzare: “Raschiare il fondo del barile con pezzi che abbiamo scartato in passato è la peggior cosa che potrebbe succedere”, si legge.

Durante l'intervista ad Angus Young, avvenuta in una stanza adibita per le audizioni in uno stabile di Londra, viene riportato: “Appena Io e Malcolm tornammo dal funerale, andammo direttamente in studio per metterci al lavoro sulle canzoni che stavamo scrivendo in quel periodo” - e riguardo al presente: “La band deve continuare, non abbiamo avuto pressioni, ma non è semplice al momento dire che direzione prenderemo perchè Bon era unico. Lui è (Angus usa diverse volte il presente nell'articolo) un personaggio unico e non vogliamo avere un suo imitatore. Sarebbe meglio avere qualcuno che abbia qualcosa di personale nel proprio modo di essere. La musica sarà probabilmente la stessa, ma la voce sarà un po' diversa.” - “Abbiamo già visto qualcuno, ma è molto difficile perchè ci sono così tante persone con una bella voce e vorremmo qualcosa di differente. Non è semplice metterli li e dire 'Bene, canta!' e aspettarsi che facciano del loro meglio. Per questo abbiamo sentito un cantante alla volta ogni sera, anche perchè alcuni di loro non cantavano da qualche tempo e sappiamo che non è facile scaldarsi in fretta. Non è come una chitarra, abbiamo sempre lasciato loro il giusto tempo per provare e sentirsi a loro agio” - Da notare che Brian Johnson fu annunciato come nuovo frontman il 1° Aprile, pochi giorni dopo l'uscita di questo numero, anche se non viene fatto alcun riferimento a lui tra le righe.

Nel toccante articolo i due fratelli raccontano di Bon e del suo carattere inconfondibile, e della loro intenzione di voler entrare in studio proprio nei giorni in cui accadde improvvisamente la tragedia (erroneamente viene riportato il 25 Febbraio). “Fu brutto per tutti. Incontrammo i genitori di Bon al funerale, dopo averli già visti qualche volta in passato e, come ci disse sua madre, avevamo trascorso insieme a lui più tempo di chiunque altro. Era con noi dal 1974, quando si unì al gruppo. Abbiamo trascorso anche dei Natali assieme” - “Il funerale in sé fu tranquillo, c'erano tanto ragazzi all'esterno” - “E' molto difficile spiegarlo, perchè tanti pensano alla nostra tristezza, ma penso che sia ancor più triste pensare a lui. Bon diceva sempre che non avrebbe mollato finchè non sarebbe diventato famoso. E proprio perchè ce la stava facendo – e ci stava provando da molto più tempo di noi, cantando da qualcosa come 15 anni – la cosa è terribilmente triste proprio perchè non è arrivato al punto più alto della sua carriera. Malcolm e io puntavamo veramente a portarlo in studio a fare il prossimo album, più di quanto volessimo per gli album precedenti perchè, dopo il successo dell'ultimo (Highway to hell), diventava davvero una sfida. La parte dolorosa è pensare che sarebbe stata la miglior cosa che avrebbe mai inciso. Penso sia questa la vera perdita per tutti, specialmente per i fans, perchè avrebbero avuto la possibilità di sentirlo al top. Sarebbe stato il glorioso coronamento della sua vita.”