Di seguito riportiamo per i nostri utenti l’intervista esclusiva raccolta all’interno del museo.
AC/DC Italia ringrazia Neil per la sua disponibilità e cortesia nel corso dell’incontro.
Da quanto tempo collezioni materiale di Bon e degli AC/DC?
Ho iniziato a collezionare materiale nel 1976.
Due classiche domande: Quando ebbe inizio la tua passione per gli AC/DC?
Cominciò nel momento in cui li vidi in tv al Marc Bolan Tv Show, in bianco e nero. Rimasi talmente elettrizzato che il giorno dopo andai comprare di corsa l’album vinile di High Voltage. Poi ne feci importare uno dall’America, non era facile attraverso i negozi, così scrissi direttamente alla casa discografica in Australia per farmelo mandare. Feci cosi anche per alcuni singoli e promo. Al contrario di oggi, dove quasi sempre sei costretto a pagare molto cari alcuni oggetti, su ebay ad esempio, all’epoca pagai al prezzo di negozio ciò che ora è considerato di valore molto elevato. Ad esempio il vinile multicolore di If you want blood, all’epoca lo pagai solo 6 pound. Una cosa che ha giocato a mio vantaggio mantenendo la passione di collezionare nel corso degli anni e accaparrandomi anno per anno le nuove pubblicazioni.
Album e canzoni preferite?
Eh eh, bhè è quasi impossibile, ma se dovessi scegliere direi: Live wire, e gran parte delle canzoni di Powerage. C’è qualcosa che scatta quando si iniziano ad ascoltare gli AC/DC, ci sono tanti fattori che li differenziano dagli altri gruppi, ma ripeto, è una domanda difficile a cui rispondere.
C’è un oggetto della tua collezione che ritieni significativo ricordare e che ha un particolare valore personale?
Certo. E’ una cartolina per gli auguri di Natale firmata da Bon Scott, che mi arrivo dagli Albert Studios in Australia, nel 1979.
Hai mai incontrato personalmente Bon e la band?
La prima volta che incontrai la band fu all’Apollo di Glasgow, nel 1978. La prima persona che incontrai fu proprio Bon. Quella sera andai presto al concerto, mi posizionai vicino a una porta laterale. A un certo punto lui arrivò, scese dalla macchina e io gli chiesi di firmare il mio tour program e se poteva portarlo ai ragazzi per farlo firmare anche a loro. Fu a quel punto che mi disse “Vieni dentro nel backstage direttamente, te lo firmeranno di persona!”. Ricordo ancora quando in quel concerto indossarono anche le magliette della nazionale scozzese di calcio. Nello stesso anno la band suonò a Edimburgo e a Dundee, dove li incontrai nuovamente nel backstage e diedi il mio inidizzo a Bon per le cartonline di Natale di cui ti ho parlato.
Che ricordi hai del periodo in cui morì Bon Scott?
Bhè, fu molto triste perchè morì il giorno del mio compleanno, il 19 febbraio 1980. lo scoprii alla radio poco dopo, poi comprai i giornali che riportavano la notizia, che ancora possiedo.
Come mai hai deciso di rendere pubblica la tua collezione?
Volevo rendere partecipe il pubblico alla sua visione, in modo tale da diffondere la passione e condividerla con qualcuno. Cominciai ad esporre il materiale in mio possesso nel 2005 anche se quell’anno non ci fu alcun evento musicale ad accompagnare il tutto, come invece è accaduto quest’anno, dando più visibilità alla cosa (il 9 Luglio 2011, anniversario del 65° compleanno di Bon, è stato organizzato a Kirriemuir un piccolo festival celebrativo chiamato Bon Fest)
Prima dell’intevista mi hai accennato al fatto che possiedi molti più oggetti di quelli che vediamo qui a Kirriemuir. hai intenzione di esporli anch’essi in futuro?
Si, mi piacerebbe molto esporre la mia collezione al pubblico, ma ovviamente i musei andrebbero affittati. Ad ogni modo sono in contatto con gli organizzatori della Family jewels exibithion, una cosa organizzata in modo molto più completo. Chissà.