Intervista a Chris Slade

Un gentilissimo e disponibilissimo Chris Slade ha accettato la nostra intervista, svoltasi poco prima del suo concerto a Grana (AT), Domenica 21 Luglio 2013, in uno splendido casale in mezzo alle campagne astigiane. Un ottimo vino passito e delle luci soffuse hanno accompagnato una bella chiaccherata – alla fine si è trattato di quello – inerente al suo periodo nella band. Il batterista apparso su “The Razors Edge”, “Live” e il singolo “Big Gun” ha eseguito 7 pezzi con la band capitanata da Fabri Kiareli “F.E.A.S.T.” in occasione del festival “MonferRock 2013″.

Ciao Chris, grazie mille per la tua disponibilità. Cominciamo dall’inizio: in che occasione e come sei entrato in contatto con gli AC/DC?

Stavo lavorando con Gary Moore, Angus e Malcolm vennero ad uno show e mi vedettero suonare. Probabilmente per loro devo essere stato ok, perchè ebbi la possibilità di partecipare ad una audizione. Non li avevo mai incontrati prima, ne conoscevo qualcuno che fosse in contatto con loro. C’erano centinaia di batteristi a quell’audizione, ed io ero il numero 100, penso siano andati avanti per due mesi, anche in USA, ero l’ultimo in Inghilterra. Alcuni di loro – di cui non farò il nome – erano già in band conosciute, ma volevano suonare per gli AC/DC. Ad ogni modo, pensavo di non aver suonato decentemente…sarò breve: mia moglie mi chiese come era andata la prova e io risposi “Mmm, non molto bene” e lei rispose “Hanno appena chiamato, prima che tornassi, e hanno detto che ce l’hai fatta”. Al di la della mia performance, una cosa però ero sicuro di aver avuto, il “tiro” (feel), come tra l’altro lo ha Phil (Rudd).

Ma ti piacevano come band? Avevi dei loro album?

Si certo, avevo comprato Highway to hell quando venne pubblicato, ascoltandolo a ripetizione continuamente. Fantastico album!! In seguito mi e’ capitato raramente di ascoltare un album cosi tante volte.

Tornando all’audizione, ti ricordi quali canzoni hai suonato?

Mmm…no. Penso Back in Black e qualcosa di nuovo, che poi sarebbe stato inciso su “The Razors Edge”. Loro dissero “Prenditi il tempo che vuoi, imparati queste nuove canzoni”. Pensai di non aver fatto una gran impressione perche’ impiegai circa 45 minuti per farmele entrare bene in testa. Mi scusai appena la band rientrò in sala per aver impiegato cosi tanto tempo ma risposero “Non ti preoccupare, ora suona!”. Una di quelle era “Rock your heart out”.

Una delle mie preferite dell’album, con quell’intro particolare di batteria. Un po’ insolito per gli AC/DC, ma che ha caratterizzato il pezzo.

Si, è vero. Mi fa molto piacere sentirtelo dire e sono sorpreso: pochi parlano di questo dettaglio come hai appena fatto tu. Forse perchè è troppo “differente” dal loro stile, non saprei.

Tra l’altro fu anche scelto come singolo…

Davvero? Non lo sapevo! (ride)

Parlando dell’album “The Razors Edge”, quali sono state le principali differenze e i punti a favore rispetto ai lavori precedenti?

Ovviamente fu un successo anche per merito di “Thunderstruck”, una canzone particolare, che si differenzia tutt’ora da ogni altra canzone che hanno scritto. Tutte le sue parti si susseguono in maniera efficace, i cori ed il resto, da una sezione all’altra. Se non la conosci bene, non riesci a suonarla e godertela pienamente.

La presenza di Bruce Fairbairn è stata rilevante per il successo dell’album?

Non per la parte della scrittura delle canzoni, ma per la registrazione assolutamente si!! Ha fatto un lavoro tremendo, fantastico a mio parere. Con i suoni ed il resto credo che abbia creato qualcosa di leggermente diverso dal suono tipico. Sai, i fratelli Young hanno sempre voluto un certo tipo di suono, hanno sempre saputo cosa volevano e Malcolm in particolare ha un orecchio incredibile, e Bruce Fairbairn è riuscito a dargli una “sfumatura” differente ed efficace.

A proposito delle registrazioni, puoi descriverci come avvenivano?

Abbiamo sempre registrato tutti insieme. Con gli amplificatori in stanze diverse e noi con le cuffie in testa. Cominciavamo con le takes, una dopo l’altra, in continuazione. Ci sono stati solo dei piccoli overdubs (sovraincisioni) in caso di imperfezioni. La Band suonava insieme nello stesso momento. Venivano sempre conservate le tracce di chitarra e quando si raggiungeva il giusto “mix” con gli altri strumenti era fatta. Ad ogni modo, puoi sempre sentire una take originale di chitarra nel missaggio finale che senti nell’album. Quei take di chitarra li conservano sempre.

E cominciò il tour. Tutti ricordano bene lo show di Donington e il “Monsters in Moscow”, dove avete suonato per la prima volta in Russia in mezzo a tutti quei militari e di fronte a 1 milione di persone…quali sono state le tue emozioni?

Alla gente eravamo più o meno abituati, tutte le tappe del “Monsters of Rock” contavano spesso almeno 250.000 persone , 100.000 garantite ogni volta. Era la normalità. Ma quando uscimmo da quel palco, vedemmo gente ovunque, era semplicemente incredibile vederne cosi tanta in una volta sola. Andavano oltre l’orizzonte!

Tra l’altro, specialmente in Russia, gli album degli AC/DC erano scambiati nel mercato “pirata” ed esclusivamente con il passa-parola…mancava una vera e propria distribuzione.

Esatto. La gente era affamata di bands occidentali, specialmente per i grandi nomi come gli AC/DC. Fu chiesto attraverso le riviste quale band avrebbero voluto vedere nel loro Paese. Volete vedere i Rolling Stones? Oppure Bruce Springsteen? Invece fummo noi i più votati in Russia. Di questo evento ne parlano ancora oggi, a distanza di più di vent’anni. Ogni tanto vado in Russia, ci sono stato anche di recente, lo scorso anno quattro volte e quest’anno a Febbraio. Ogni volta mi rendo conto di quando fu importante per loro quel concerto, fu come l’inizio di una nuova era per loro, soprattutto perche’ ospitavano bands occidentali. Nella bill ricordo che c’erano anche i Metallica, Pantera ecc.

Dopo il tour uscì il singolo Big Gun. La canzone era già stata scritta o è stata appositamente stesa per il film o era gia stata registrata durante le sessioni di The Razors Edge?

Penso sia stata scritta apposta per il film. La prima volta che l’ascoltai ero sull’aereo e stavo andando dall’Inghilterra a Los Angeles mentre andavo appunto a registrarla!

Dove avete registrato anche il video con Arnold Schwarzenegger vero?

Si certo. E’ stato molto divertente ed Arnold era davvero grosso. Ha però un grande senso dell’umorismo…la prima volta che ci incontrammo tutti insieme, noi eravamo seduti tutto allo stesso tavolino (cosa piuttosto insolita!) fuori dall’hangar dove avremmo registrato. Ad un certo punto vedemmo una grande macchina puntare la nostra direzione, fu a quel punto che cominciammo a guardarci piuttosto sorpresi e chiederci “Cosa diavolo sta succedendo?”. L’automobile arrivò fino a spingere piano piano il nostro tavolino quando ad un certo punto, fermandosi, si affacciò Arnold dal finestrino ed esclamò sorridendo: “Ciao ragazzi!”

A proposito della produzione di Big Gun, questa volta vi eravate affidati a Rick Rubin..come vi siete trovati?

Rick lasciò carta bianca, e lasciò fare ciò che volevamo, lasciando la band piuttosto indipendente ed ogni tanto lanciare qualche piccola idea qua e la. Registrare con gli AC/DC è semplice… perchè sanno cosa vogliono.

Sei stato coinvolto nella pre-produzione di Ballbreaker?

E’ stato l’album che usci dopo che andai via dal gruppo vero? Sono una frana con i titoli. Si, avevo fatto io le parti di batteria ma alla fine l’ha registrato Phil Rudd. Quando tornò definitivamente nel gruppo gli fu chiesto di imparare dalle tracce che avevo fatto.

In tutta sincerità, quali sono stati i pro ed i contro di questa esperienza negli AC/DC? Le cose buone e le cose meno gradevoli?

Il brutto è …non sono più nella band! (ride). La cosa bella è che è comunque stata una grandiosa esperienza, fantastica. I ragazzi sono stati estremamente professionali e nulla è stato lasciato al caso. Qualcuno mi chiede…”Cosa hai fatto quando certe cose andavano male?” – Mai qualcosa è andato per il verso sbagliato sul palco. Mai nemmeno una volta! E’ stato un modo di lavorare preciso come un orologio. Malcolm ha reso il mio lavoro da batterista qualcosa di semplice, quell’uomo è un metronomo! Ti incastri con lui ed è fatta. Lui e’ una macchina con l’anima.

Ancora una curiosità: ci sono state alcuni voci che sostenevano che un certo bassista di nome Paul Weller abbia sostituito Cliff in alcune date del “The Razors Edge Tour”…confermi?

Si è vero! Ma non so il perchè di queste voci…non è mai successo. Mai successo! Cliff era sempre li suo posto in ogni show, e non ho proprio idea da dove arrivino tali affermazioni. Completa spazzatura.

Grazie per la pazienza, sei stato molto gentile Chris. Nota: A questo punto viene in mente a Chris un pensiero, che gli era scappato di mente poco prima, ma che voleva esprimere…

Spesso vengo paragonato a Phil, tante persone dicono che era migliore. Il punto fondamentale però è: lui e la band sono cresciuti insieme e sanno bene come suona. Non puoi discutere quando un componente originale torna nella band, capisci. Questo è il mio cruccio: il paragone. E’ come dire che si preferisce una band ad un’altra. Ogni cosa è differente. Thunderstruck sarebbe stata una canzone diversa con Phil.

Mi ricordo quando vidi all’eta’ di 10 anni il DVD di No Bull, uscito nel 1996, e mi sembrava che qualcosa “mancasse” in Thunderstruck, con Phil alla batteria non era la stessa cosa. Preferisco tutt’ora il tuo drumming in quella canzone…

Ti ringrazio. Come dicevo “Thunderstruck” sarebbe risultata diversa con Phil Rudd, e lo stesso “Rock your heart out” ed altre canzoni.

“Rock your heart out” ha quell’attacco particolare proprio nella parte prima dell’assolo di chitarra…

Questo non me lo ricordo, non ascolto spesso gli album vecchi, ma quando lo faccio mi accorgo di come The Razors Edge ad esempio abbia un suono molto attuale, mi stupisco per certe parti che avevo inciso. Io non ho scritto nulla, tutto e’ stato fatto da Angus & Malcolm.

Grazie ancora Chris per il tuo tempo!

Grazie a voi e’ stato un piacere!.