Rock’n’Roll Train: report delle riprese video

Report di Stefano AC/DC Abruzzo

14 Agosto 2008. Londra. Sono le 4 di un nuvoloso pomeriggio inglese. Nelle due ore di pausa dal lavoro controllo la mia posta elettronica. Una e-mail è di uno sconosciuto: si chiama Christian Quigley ed è stata inviata da poche ore. L’oggetto dell’email è: Subject: Confirmation on AC/DC Video Shoot . La apro con una certa curiosità mista ad agitazione e noto con estremo stupore che è la risposta al concorso per partecipare al nuovo video degli AC/DC che mi conferma che sono stato selezionato.

Il mio primo pensiero va subito al mio amico Matteo che si trova in Canada per lavoro che mi aveva avvisato prontamente del concorso organizzato dal sito ufficiale della band, sapendo che mi trovavo a Londra per lavoro in quei giorni. Dopo i primi minuti di euforia lo chiamo al cellulare in preda all’eccitazione e analizziamo insieme la mail. Ci sono alcune cose che non ci convincono. Non c’è nessun riferimento che lasci pensare che è stata inviata con certezza dalla Sony ed è spedita addirittura da un indirizzo Gmail includendo l’indirizzo email di altri vincitori in copia, il che non sembra un comportamento molto professionale. Inoltre il luogo dell’appuntamento (di fronte una delle stazioni più affollate della città) risulta alquanto strano per un appuntamento del genere… Anche sui vari forum si inizia a parlare di questa fantomatica e-mail e alcuni fan pensano sia un falso, uno scherzo di cattivo gusto. I fake rumours e le bufale degli ultimi 5 anni hanno senz’altro creato un clima di frustrazione e di assoluto scetticismo tra i fan di fronte a qualunque news sulla band. Anche quella plausibile. Comunque il numero 1 di Wilton Road resta l’unico indirizzo realistico di cui si sente parlare in rete, a parte la Brixton Academy.

Il mattino seguente, dopo un breve aggiornamento su internet mi reco a lavoro dove stranamente dopo poche ore accuso un malore e chiedo al mio capo di andare a casa. 🙂 Ovviamente mi dirigo verso Victoria Station. Arrivo in zona alle 2:30PM e noto che la situazione è estremamente calma. I dubbi verso la mail che ho ricevuto iniziano a crescere insieme all’ansia ma decido comunque di parlare con i pochi fan presenti (ovviamente riconoscibili dal loro abbigliamento). La maggior parte dei presenti non ha ricevuto l’e-mail di conferma, ma sia loro che gli unici 2 in possesso del prezioso foglio, oltre me, sono convinti della sua autenticità.

Alle 4PM in zona sono presenti circa 80 fan, tutti fiduciosi e euforici per l’avvenimento. Scambio informazioni con fan provenienti da diversi Paesi. Due ragazzi di Madrid con le magliette di “Calle de AC/DC”, tre ragazzi di Bath, due dal Sudamerica e il gruppo di fan tedeschi che avevo avuto modo di conoscere in occasione del concerto all’Hammesmith del 2003. Addirittura riconosco Bruno, il ragazzo brasiliano che vedo spesso suonare la chitarra alla fermata della metro di Leicester Square. C’è anche un padre con maglietta del Newcastle con figlia tredicenne al seguito. Stranamente non incontro italiani, probabilmente io sono l’unico rappresentante del nostro Paese. Che onore! Alle 5PM ormai ci si conosce tutti, come una grande famiglia. Ci si scambia esperienze e avventure, accomunati dalla passione per gli AC/DC. Tutti ad aspettare qualcosa, e nessuno sa cosa… Un bus, il fantomatico Christian Quigley o qualunque cosa che riconduca al gruppo. Continuo a mandare e ricevere messaggi da Matteo che mi aggiorna in tempo reale su quello che si dice in Internet. Ho ancora qualche dubbio sulla veridicità dell’email.

Dopo l’ultima estenuante mezz’ora di attesa arrivano 5 ragazze con la lista dei vincitori del concorso: inizia l’appello. Io risulto in lista e mi viene consegnato un foglio da compilare con i miei dati. Sembra quasi un contratto, la Sony è il cliente e io sono indicato come “performer”. Leggo la prima riga, Name of video (artist/ “composition”): AC/DC-Rock n Roll Train. Abbraccio la biondina che mi aveva consegnato il foglio! Lei sorride, capisce la mia emozione. Sono al settimo cielo! Decido di portare con me una ragazza che avevo conosciuto appena arrivato in stazione: Debbie, giunta la mattina da Birmingham, dove aveva lasciato marito e due figli per provare ad entrare nel video shoot. Troppo rock!

L’euforia sale a dismisura perché è ormai certo che l’e-mail era vera e che nel giro di poche ore saremmo entrati nella storia del rock. Sento Matteo per telefono. E’ufficiale. Anche lui è contento che la notizia non sia una bufala e che ci saranno le riprese del nuovo video! Dopo poco arrivano i bus, saliamo in maniera ordinata anche se le ragazze dell’organizzazione sembrano poco coordinate e mi fanno ancora venire dei dubbi (ormai lo scetticismo tra fan degli ACDC è a livelli patologici). Partiamo verso la location. Costeggiando Park Lane si cerca di indovinare in quale Hotel possa alloggiare la band. C’è chi dice che l’ultima volta sono stati all’Hilton. Arriviamo dopo 15 minuti circa. Siamo a nord di Londra, non sappiamo bene dove e francamente neanche ci importa. In lontananza si vede il grande arco che sovrasta il Wembley Stadium.

Siamo dentro. Ci dirigiamo a bocca aperta verso un capannone dietro un grande magazzino, sembra quasi una fabbrica in disuso ma molto probabilmente è adibito anche a studio cinematografico. Siamo in un’anticamera con grandi tende nere per tenere nascosta fino alla fine la scenografia. Non sto più nella pelle e scambio le mie emozioni con molti dei presenti. Lo stomaco è aggrovigliato come un gomitolo; mi ritornano tutte le sensazioni provate in compagnia di Matteo e Gianni in occasione dell’ultimo concerto degli AC/DC al Carling Theatre del 2003, quando, dopo aver saputo del concerto a sorpresa (sold out in 4 minuti) decidemmo di andare a Londra pur non avendo il biglietto. Sapevamo di doverlo fare e la nostra fedeltà ci ha premiato! Quel giorno ha legato ancora di più la nostra amicizia, soprattutto perché oltre al biglietto del concerto abbiamo avuto l’opportunità di assistere al soundcheck del giorno prima. “Gone shootin’” resterà impressa nella nostra memoria per sempre come Angus in jeans e Brian col cerotto alla nicotina che faceva il mattacchione con quel gruppetto di fan fortunati (quasi tutti in prima fila!). Per le riprese del nuovo video ho ovviamente deciso di indossare la maglietta commemorativa ufficiale di quel leggendario 21 ottobre 2003.

Entra il responsabile per la produzione del video (di cui non ricordo il nome) il quale ci spiega come verrà girato il video e ci ricorda ripetutamente che l’uso di macchine fotografiche e qualunque mezzo di registrazione è severamente vietato, pena l’espulsione immediata dal set. Capisco che non mi conviene correre il rischio e ripongo a malincuore la mia macchinetta nello zaino anche se continuo ad aggiornare Matteo, per quello che mi è possibile, via sms. Anche lui è emozionatissimo, seppur a migliaia di chilometri di distanza.

Si va in scena: annodo intorno al collo a mo’ di mantello la bandiera Bonfire e mi avvio in un’altra stanza dove ci sono il palco e la coreografia. L’emozione è indescrivibile. Riconosco la SG “diavoletto” amaranto di Angus e un brivido mi corre lungo la schiena come una scossa. Siamo di fronte al palco come se dovessimo assistere ad un concerto e il responsabile (forse l’assistente del regista) ci da indicazioni su come disporci. La coreografia è molto essenziale: in chiaro stile AC/DC. Si vedono degli ingranaggi, delle grandi ruote che girano a incastro, dietro e lateralmente rispetto al palco, tra l’altro circondato da impalcature. Sembra di stare dentro un congegno meccanico. In alto ci sono tre grandi pezzi metallici gialli, legati con delle catene a quella che mi sembra una saracinesca, la cui funzione non è ben chiara. Sul palco vedo due linee parallele di neon, danno l’impressione di un binario …. Ovviamente le luci sono abbondanti sia sul palco (ma apparentemente meno del video di Thunderstruck) che alle nostre spalle, tanto che dopo pochi minuti dalla loro accensione nello studio c’è già un gran caldo. Dietro di me vedo 4 telecamere che puntano il palco, tre mobili e una posizionata su un binario. Il responsabile ci spiega di non invadere il campo d’azione di quella posizionata sul binario……

Veniamo avvisati dall’assistente che ci faranno ascoltare il pezzo per imparare il ritornello. Esplodiamo in un urlo di gioia. Otto anni di attesa sono tanti, per qualunque fan, anche il più fedele. Lui riesce ad incitarci e a caricarci come farebbe un animatore e ci fa capire che la nostra collaborazione è fondamentale per la riuscita del video. Ci chiede di urlare come quando il Chelsea segna a Stanford Bridge (con questa battuta si è beccato anche qualche fischio). Ci mostra da quale parte del palco usciranno le fiamme: ad un suo cenno ai due lati del palco si alzano quattro file di fuoco alte circa tre metri. Sono talmente vicino al palco che la vampata di calore sprigionata dalle fiamme mi colpisce il viso e quasi mi toglie il respiro. E’ una sensazione piacevolissima che mi carica a punto tale da non farmi notare la differenza di stazza con il tedescone al mio fianco. Pesa almeno 50Kg più di me. Ci fanno vedere anche i getti di CO2 che vengono sputati fuori da alcune fessure ai lati del palco. Viene annunciato chi sarà il regista del video: è David Mallett, già registra di diversi video degli AC/DC. Anche lui è molto socievole e scherza con noi sulla sua somiglianza con Brian (con qualche anno e chilo in più, strilla qualcuno del pubblico). E’ il momento di ascoltare “Rock n Roll Train”. Siamo carichi e alziamo le braccia al cielo … Il momento è storico!

Naturalmente le impressioni miste alla gioia, all’emozione e all’agitazione sono impossibili da descrivere e sicuramente rendevano impossibile un’analisi fredda della nuova canzone che avevamo il privilegio di ascoltare in anteprima… Eccole comunque. Il riff sembrava richiamare un pò “Hard as a rock”, specialmente l’intro, sicuramente non in “Stile stiff upper lip”. Non mi ha dato l’impressione di essere molto veloce ma è sicuramente orecchiabile (forse troppo) e coinvolgente. Assoli: soltanto uno. Ben fatto ma un po’ troppo corto per i miei gusti. Nel ritornello Brian canta “Runaway train ” e il pubblico “running right off the track” per 4 volte. La canzone è lunga circa 4 min e il ritornello viene ripetuto per due volte. Sicuramente non c’è un momento culminante anche perché l’assolo è troppo breve, comunque bello. Dopo averla ascoltata 2 volte e memorizzato il ritornello decidono di fare entrare la band. E lì finalmente il sogno degli ultimi 5 anni si materializza davanti a noi pochi fan. Gli AC/DC sono ufficialmente tornati!!!!

BRIAN: è in grande forma, dimagrito rispetto al 2003 e alle foto più recenti che circolavano in internet. Jeans, camicia nera con maniche strappate e stivali. Ovviamente il solito copricapo, colore chiaro, grigio, sotto cui escono dei folti ricci, più lunghi rispetto alle ultime foto. Ha interagito da subito col pubblico ed è stato estremamente gentile e affettuoso. Mi è sembrato davvero in forma, pieno di entusiasmo e voglioso di cantare. Ha fatto anche diversi strilli (acuti in stile Brian) e la voce mi è sembrata a posto. Ha anche cantato il ritornello a cappella col pubblico fingendo di spaventarsi per quanto urlassimo. Inoltre ha corretto il direttore delle riprese dicendo che dovevamo cantare “running” una sola volta (un po’ più lunga) anziché tre volte (veloci) come ci aveva insegnato il direttore. La sua voce era squillante come nei tempi migliori, intensa e stridente come sempre. Non ha fatto altro che prendere in giro il direttore che gli dava indicazioni su come muoversi sul palco. Ad un certo punto si è messo a seguirlo sul palco sculettando in maniera effeminata, poi si è girato verso il pubblico come a cercare la nostra complicità. Divertentissimo. Grande, grandissimo, come sempre.

ANGUS: in forma anche lui. Classica divisa, colore blu, il cappello mi è sembrato di una tonalità tendente al violaceo, ma forse erano le luci… D’altronde potete immaginare l’emozione. Solita cravatta regimental con richiami al blu, non ricordo l’altro colore. Calzini bianchi e scarpe nere. Sorriso smagliante, sembrava quasi emozionato e intimidito dal calore del pubblico che lo chiamava e incitava dal primo all’ultimo minuto. Capelli corti, ha ancora pochi ciuffi in testa, mentre ai lati sono più lunghi di come me lo ricordavo nel 2003. Imbraccia la chitarra come sempre e si muove abbastanza sul palco. Durante l’assolo va a centro palco e affianca Brian che ride, alza la chitarra al cielo e poi la muove lateralmente. Dopo la prima prova era già sudato. Anche lui si è preso gioco (ma sempre in maniera amichevole) del regista quando gli ha detto di non camminare troppo sulla parte del palco con le due linee di luci. Di risposta ha iniziato a saltarci su. Lui e Brian si sono fermati a lungo a firmare autografi e stringere mani durante le riprese. Un fortunato è riuscito ad accaparrarsi anche un plettro.

MALCOLM: in disparte come sempre, ma sorridente. Canotta e jeans. Capelli lunghi e grigi, ha ringraziato il pubblico alla fine perché incitato da Brian che lo ha quasi spinto di fronte a noi. Era a mezzo metro da me, poi mi son tuffato per stringergli la mano. Sembra una persona molto timida, comunque disponibile con i fan…

CLIFF: t-shirt e jeans. Un po’ in disparte ma collaborativo quando è stato chiamato dai fan. Non è cambiato affatto dal 2003, quando io e Matteo abbiamo avuto l’occasione di incontrarlo dopo il concerto nel bar dell’Hammersmith Theatre. Riuscimmo anche a farci autografare un CD a testa e fu estremamente gentile. In forma anche lui…

PHIL: t-shirt e jeans. Capelli più corti e basette folte e lunghe. In disparte, il primo a lasciare il palco. E’ sembrato che non gradisse stare lì. Anche fisicamente non è sembrato in forma. E’ stato molto apatico e ha svolto il compito con sufficienza. Un po’ mi ha sorpreso. Si dice che abbia un carattere del c… ma non credevo fino a questo punto.

Dopo le prime due riprese con le telecamere alle spalle del pubblico c’è stata una pausa di venti minuti circa per posizionarle sul palco durante la quale i 7 fan tedeschi sono stati chiamati sul palco per delle foto, ma senza il gruppo. Il direttore ha chiesto a chi stava di fronte nelle prime riprese di dare la possibilità a tutti di farsi vedere nel video, e tutti con estrema correttezza hanno dato spazio a chi era nelle retrovie. Così io e Debbie ci siamo ritrovati a pochi centimetri dal palco. Il secondo set di riprese con le camere posizionate in alto dietro la batteria. Rientrano i ragazzi e la tensione torna alle stelle, Vedo Angus grondare sudore di fronte a me, immagino cosa potrà combinare durante il tour… Ancora una piccola pausa e le telecamere sono addirittura sul palco, per le riprese dirette sul pubblico, per le quali la presenza del gruppo non è necessaria. Ma quando parte la musica Brian e Angus sono ancora lì a firmare autografi e stringere mani. Solo il direttore riesce a staccarli da noi.

Nel complesso la band è in forma stupefacente e sono fiducioso sul tour. Sembrava quasi che soffrissero a suonare in playback. Come se avessero bisogno di tornare a suonare dal vivo più di quanto ne avessimo noi fan… A volte sembravano un po’ infastiditi dalle varie indicazioni e consigli che gli venivano impartiti dall’assistente e dal regista, ma poi riuscivano a sdrammatizzare con battute e gag. Durante la registrazione mandavo appena potevo un sms di aggiornamento a Matteo che, data la quantità di messaggi che mi mandava chiedendomi info in tempo reale, sembrava più agitato e nervoso di me per questo momento storico. Le news che sono trapelate sul nuovo album sono le seguenti. il mixaggio del video dovrà finire fra 2 sett. circa. L’uscita è prevista per metà settembre, parola dell’assistente (o direttore delle riprese?). Sul titolo dell’album non si è sbilanciato ed anche sull’uscita non ha voluto dire niente. Diceva che non c’era una data, ma il suo body language lo tradiva…Anche per il tour non ha dato nessuna informazione E’ stato molto collaborativo con noi e ci ha fatti sentire davvero parte dello show.

Alla fine erano tutti felici per il video e per aver ascoltato il pezzo in anteprima e per aver avuto la prova inconfutabile che esiste un nuovo singolo e che la band è in forma smagliante e pronta ad un nuovo tour. Fuori le solite foto di rito… Poi ci hanno dato anche un pacchetto con panini e roba da bere. Sui bus ci dovevano essere delle magliette, ma io non l’ho trovata… qualcuno ha fatto il furbo e ne ha presa più di una, poco importa. La contentezza per quello che avevamo vissuto era troppa! Ho visto quella da donna, era gialla e assomigliava allo stile Ed Hardy ma non c’era nessun riferimento a quello che era avvenuto in questa memorabile giornata…

Per finire voglio ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile questo evento speciale per i fan: dalla management, alla band, alla casa discografica, a tutti gli altri fan. Ho voluto raccontare questa esperienza in esclusiva per ACDC-Italia che in questi lunghi è difficili anni di attesa si è dimostrato un punto fermo per i fan ancora speranzosi in un album e in un nuovo tour. Il suo lavoro è stato puntuale, professionale ed estremamente utile non solo per i fan Italiani.

Grazie!

E ora: LET THERE BE ROCK!!!!!!